Elena suona il flauto traverso.
Eppure quando vado a prenderla all’uscita dalle prove dell’orchestra, sulle spalle ha la custodia di un violoncello.
Non sono stupito del fatto che abbia un violoncello, dopotutto è il regalo che le feci per Natale due anni fa.
E in fondo non sono nemmeno stupito dal fatto che Elena abbia portato il violoncello alle prove.
Elena è una tipa originale.
Elena è mia figlia.
Ciò che mi stupisce è che Elena non suona il violoncello, non ha mai preso lezioni e non si esercita con gli strumenti ad arco, e allora mi domando cosa ci faccia con il violoncello alle prove.
Alla mia domanda di come mai abbia portato il violoncello alle prove lei risponde radiosamente:
“Il maestro mi ha detto di portarlo perché facciamo improvvisazione, sai, il nostro violinista suona da tanti anni ma quando suona alle prove è contratto e ha paura di sbagliare, allora io mi butto e il risultato è molto bello, suoniamo creativamente”
Elena non suona il violoncello e per questo non ha paura di sbagliare.
Elena se suona il violoncello non ha nulla da perdere.
Quante volte il timore di perdere le nostre “conquiste” non ci permette di essere spontanei, ci imprigiona, ci separa dall’essere veramente noi stessi?
Se oggi affrontassi la mia vita e il mio lavoro come se non avessi nulla da perdere, come sarebbe diversa la mia giornata?
Che cosa sto difendendo in questo momento?
Cosa temo di perdere?
E se lo perdessi che cosa succederebbe?
L’Enneagramma ci mostra in modo preciso ciò che separa ognuno di noi dall’esperienza del nostro sé più autentico.
Occorre una grande forza per non avere paura di sbagliare (Tipo Uno), per non temere di essere amati per ciò che siamo (Tipo Due), per non dover difendere un’immagine (Tipo Tre), per non dover dimostrare di essere speciali (Tipo Quattro), per non temere di rimanere senza (Tipo Cinque), per non dover cercare certezze e sicurezze (Tipo Sei), per non temere il dolore (Tipo Sette), per non temere di essere vulnerabili (Tipo Otto) e per non dimenticare chi noi siamo realmente (Tipo Nove).
Buddha diceva “La Grande Via non è difficile per coloro che non hanno preferenze” che altro non era che un modo per dirci che la Grande Via è difficile.
Tutti abbiamo preferenze, tutti abbiamo attaccamenti, tutti cerchiamo qualcosa che ci faccia stare meglio, ma pochi sanno osservare dentro di sé dove si cela quella parte di noi che non ha nulla da perdere, come Elena quando suona il violoncello.
Grazie Elena.
Mauro